L'eco del don: anticipazioni sotto l'ombrellone.

«Luogo di nuovi inizi»

Oratorio: banco di prova per la Comunità Cristiana Adulta.


Dopo il «delirio» di quattro intense settimane di Grest, prima di iniziare l'avventura dei campi estivi con ragazzi, adolescenti e giovani, c'è fortunatamente il tempo per qualche giorno di stacco. Mangiare, dormire e pregare con regolarità!

Anche la lettura fa capolino tra le «passioni represse» dei mesi passati: meno male! Diversi testi, qualche rivista ed un piccolo libretto, allegato a Famiglia Cristiana e Credere dello scorso 29 giugno. Nella solennità dei ss. Apostoli Pietro e Paolo, i settimanali dei Paolini hanno diffuso un documento discusso e approvato dai vescovi italiani nell'Assemblea Generale del maggio scorso: «Incontriamo Gesù. Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia». Raccogliendo la spinta profetica dell'Evangelii Gaudium di papa Francesco, l'episcopato italiano ha voluto tornare a provocare le comunità cristiane sulla loro dimensione missionaria, sulla capacità della Chiesa di «uscire» dai propri confini e dalle sagrestie per andare incontro alle donne ed agli uomini del nostro tempo.
Niente di nuovo sotto questo timido sole di luglio, se pensiamo che già cinquant'anni fa un documento del Concilio Ecumenico Vaticano II, recitava più o meno così: «La Chiesa durante il suo pellegrinaggio sulla terra è per sua natura missionaria, in quanto è dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la propria origine» (Ad Gentes, 2).

Allora perché accalorarci tanto per qualcosa che non è neppure una novità di cui (s-)parlare sotto l'ombrellone? E poi perché parlarne qui, sulle pagine de «L'eco di Dio» che trattano solitamente temi riguardanti la vita dell'Oratorio e le attività che coinvolgono bambini e ragazzi? Il motivo è molto semplice. Nel mese di gennaio, nel corso della Settimana dell'Educazione promossa dalle nostre comunità cristiane, ci eravamo lasciati provocare da un altro documento dei vescovi italiani: «Il laboratorio dei talenti», la nota pastorale sul valore e la missione educativa degli Oratori. Una delle otto dimensioni sulle quali questo documento punta la sua attenzione è proprio l'Oratorio come luogo di catechesi. Ci siamo interrogati, in quella sede, se l'Oratorio sia veramente questo.

Interessante allora notare quanto gli ultimi orientamenti per l'annuncio e la catechesi affermano proprio a proposito dell'Oratorio e della Pastorale Giovanile. Dopo aver parlato della centralità degli adulti quali destinatari della catechesi e della formazione cristiana, il documento prosegue:

«Ogni età comporta dei cambiamenti che chiamano in causa la propria dimensione religiosa e la propria fede. Per questo motivo si potrebbe dire che il cammino di fede iniziato da bambini richiede durante la vita diversi «nuovi inizi»: comporta che ci si riappropri dei contenuti e delle scelte a misura del mutare dell’età e delle situazioni. [...] Occorre pertanto riqualificare la cura pastorale del periodo adolescenziale sia nella sua fase iniziale (12-14 anni), che nella sua fase centrale (15-18 anni). [...] Appare urgente che le comunità, anche in stretta connessione con le associazioni e con i movimenti impegnati direttamente con queste fasce di età, pensino a percorsi significativi e strutturati per gli adolescenti, caratterizzati da alcuni elementi propri in ordine ai contenuti, ai linguaggi, ai metodi e ai segni» (Incontriamo Gesù, 25)

Che siano la pre-adolescenza e l'adolescenza le età critiche di questi cambiamenti? Che possa essere l'Oratorio lo spazio-tempo capace di intercettarli? Personalmente ne sono convinto, a patto che si metta mano a quei «significativi percorsi» capaci di intercettare la vita dei nostri ragazzi e giovani. Per i prossimi mesi, in Oratorio, il meteo prevede... un «autunno caldo»!

don Andrea