La canonizzazione di don Vincenzo Grossi è stata certamente un fatto che ha avuto a livello locale una grande risonanza mediatica. Molte foto pubblicate, articoli scritti, cronache riportate sia attraverso i media tradizionali che via social. Anche noi, tramite questo sito e il profilo dell'Oratorio di Pizzighettone sui vari network sociali siamo stati voce di questo importante evento ecclesiale.
Tuttavia ci sembra opportuno e bello, oltre alle biografie, alle immagini ed alle cronache raccontare le storie. Sono quelle di alcuni dei "protagonisti" che hanno vissuto la trasferta romana in occasione del pellegrinaggio dal 16 al 18 ottobre scorsi. A testimoniare che la vicenda umana e spiriuale di questo prete cremonese è ancora capace di segnare la vita delle donne e degli uomini (soprattutto dei giovani!) del nostro tempo. Buona lettura!
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Non nego che la motivazione iniziale per la quale ho deciso di intraprendere questa avventura era prettamente di origini pagane: non ero mai stata a Roma, c'era questo pellegrinaggio che mi consentiva di visitare anche la città insieme alla canonizzazione e, di conseguenza, mi sono iscritta. Io ero partita con l'idea di fare una "mini" vacanza con la mia famiglia; poi sono arrivata a trovarmi in palestra con persone che conoscevo di vista o nemmeno. Inizialmente ero un po' spaesata, non mi trovavo molto; ma con l'arrivo del sabato, e dopo aver passato più di ventiquattr'ore con questi "sconosciuti", mi trovavo davvero bene. Roma mi è piaciuta tantissimo; la maratona di sabato è servita: con la visione del Colosseo potevo dire di aver raggiunto il mio obiettivo. Poi finalmente/purtroppo è arrivata domenica... Finalmente, perchè era il giorno della canonizzazione: motivo primario di questo pellegrinaggio; purtroppo, perchè questa esperienza si stava volgendo al termine. La celebrazione, a mio stupore, è stata davvero bella, e mi sono dovuta ricredere, sulla motivazione, da me scelta, per il viaggio. Io non posso definirmi una "cristiana doc" ma sono riuscita a emozionarmi alla vista di papa Francesco e a seguire, stranamente, tutta la celebrazione.
Mi ha molto sorpreso una cosa: la generosità gratuita che c'era all'interno del gruppo, cosa che non sono abituata a vedere normalmente.
Di grandi preoccupazioni, del post-pellegrinaggio, non credo di averne; mi piacerebbe solo che le conoscenze fatte non si fermino al 18 ottobre, ultimo giorno nella capitale, ma proseguino anche qui.